IL PAESE DI PINOCCHIO
Il metodo “Vanna Marchi” che vendeva code di topi morti in cambio di milioni, sarebbe deriso persino dalle antiche tribù, invece nel nostro Paese viene adottato, seguito e praticato persino da “giornalisti”che si inventano favole idiote, per mantenere lo scettro all’imperatore. Nella politica italiana si recita a soggetto: un imbonitore sentenzia che in tre giorni farà sparire la mondezza dalle strade di Napoli, che ricostruirà L’Aquila in sette giorni, che gli italiani saranno i più ricchi del mondo, che un Cesare è tornato ad imperare come ai tempi dell’antica Roma e gli italiani si prostrano in adorazione dell’illuminato. Se questa storia dura ormai da venti anni, bisogna riconoscere che gli italiani vivono sotto un incantesimo, che posseggono gli occhi ma sono accecati! Non vedono la mondezza ancora nelle strade di Napoli, non vedono che L’Aquila non esiste più, non vedono la gente disperata in cerca di un lavoro, non vedono i giovani tutti disoccupati o sottoccupati o senza mai essere occupati, non vedono la rabbia degli studenti incoraggiati a non studiare, non vedono i padri spartire la misera pensione per sfamarli. Non vedono che il loro Paese ha ingranato la marcia indietro e in fondo c’è il baratro. Gli italiani vedono solo il cantastorie e gli credono come bambini alla befana. Ma questo è il Paese di Pinocchio e quando qualcuno osa svegliarsi e vorrebbe risvegliare anche gli altri, subito entrano in azione i maghi e le streghe per riportarli a sognare. Stando così le cose potrebbe persino accadere che, se a reti unificate l’imbonitore invitasse gli italiani a legarsi due salami sotto le ascelle e buttarsi dalla cupola di San Pietro giurando che volerebbero sul pianeta dei desideri per diventare giovani e belli, ricchi e immortali, le file degli aspiranti angeli sarebbero affollatissime.
Il nostro non è un Paese reale, se così fosse scoppierebbe subito una guerra civile tra chi dorme e chi è sveglio. Appiccherebbero fuoco al Parlamento dove risiedono attori, comparse, gente malavitosa che da anni saccheggia il Paese! Scoppierebbe una rivolta per riaffermare che la legge è uguale per tutti! Si rivolterebbero per imporre il rispetto della Costituzione, unica cosa giusta, reale, viva e vera! Scoppierebbe una rivolta per vietare al potere di raccontare ancora favole. Scoppierebbe una rivolta per riportare il Paese alla realtà.
Ma L’Italia è un Paese irreale, è sotto incantesimo e non basterà la fata turchina a risvegliarla. Le forze del male sono diventate potenti e i tentacoli che l’avvinghiano potrebbero disintegrarla, solo un miracolo potrebbe ancora salvarla.
Potrebbe salvarla un miracolo…ma… in lontananza si ode già una triste ninna nanna…
L’Italia si addormenta a poco… a poco…
il mare la ricopre piano.. piano…
Tutti i suoi monti vanno scomparendo:
il monte Bianco… il monte Rosa.
Piange la Luna, piangono le Stelle…
e piange pure il Vento con il Mare….
L’Italia… muore!
28 dicembre 2010 di mariapiacaporuscio
l’incantesimo riesce sempre, poiche’ e’ costantemente diffusa una forte prostrazione generale.
nel bisogno, la gente e’ portata a credere ai sogni.
lo era ancor di piu’ anni or sono, quando c’era un maggiore benessere e il modello edonistico di chi pensava che la politica era come una vendita commerciale, funzionava di piu’.
adesso con le pacche nell’acqua, sono molti di piu’.
per questo motivo si spera in un miracolo. la politica diventa cosi, una forma di liturgica proiezione di illusori rimedi traumaturgici.
come il messia apriva le acque al suo passaggio, adesso il diffuso disagio, porta a vedere ponti sospesi costruti sul mare…
chissa’ se usciremo mai, da questo concentrico processo autoipnotico di massa.
Speriamo di si, ciao Angelo
ho linkato il tuo ultimo post al mio. ho dovuto linkarlo ai commenti, poiche’ il titolo del tuo post non lo e’, nel senso che se ci clicchi sopra non lo riesci a conservare nel mouse.
spero sia stato comprensibile e soprattutto ti faccia piacere.
ciao!
Certo he mi fa piacere.
ciao ciao