UN MINISTRO DA OPERETTA
“A tempo perso faccio il primo ministro” Sono le incredibili dichiarazioni del capo del governo. Questo ulteriore sfregio al prestigio degli italiani che invece lo pagano a tempo pieno, è per davvero insopportabile. Dopo queste dichiarazioni chiunque osi ancora difenderlo è un criminale e andrebbe arrestato per alto tradimento. Seppure queste dichiarazioni fossero state fatte in stato di ubriachezza o in preda a delirio di onnipotenza, in entrambi i casi non può esseregli consentito di ricoprire un ruolo di estrema importanza come il capo di una Nazione e neppure si possono far passare per una battuta di scherzo. Il nostro è un Paese reale non il Paese dei campanelli nato dalla fantasia di uno scrittore. In questo Paese vivono sessanta milioni di persone che necessitano di una guida seria e responsabile per risolvere gli enormi problemi che li riguardano. La pazienza degli italiani è eroica, hanno sopportato ogni sorta di schifezza dalle leggi ad personam, alla distruzione dei principi morali. Dai problemi giudiziari che lo riguardano, al totale disinteresse di quelli che riguardano la popolazione. Dalla vergogna per le figuracce dinanzi al mondo intero, allo schifo di vedere le sue amanti entrare in Parlamento. Dagli appalti truccati e all’arricchimento sfrenato delle caste mentre la popolazione precipitava nella miseria. Dal trionfo dei deficienti amici e parenti, alla fuga dei cervelli. Nessuno si è mai veramente schierato contro questo Signore, ma gli è stato sempre fornito l’alibi di “presunta innocenza”. Queste ultime dichiarazioni però, non necessitano di alcun attenuante, in quanto pronunciate direttamente dalla sua voce. Che faranno adesso i suoi trombettieri? Continueranno a chiamare gossip lo scambio di puttane con appalti pubblici? Si inventeranno che gli piace raccontare barzellette e anche queste dichiarazioni sono barzellette? Dimenticando che agli italiani non servono barzellette ma lavoro? La vera barzelletta sono proprio loro che calpestano la decenza pur di mantenere il culo sulle poltrone. Sono loro a scrivere una tragedia altro che le favole che ci raccontano per addormentarci. Sono talmente scemi da non capire che la proverbiale pazienza degli italiani sta sbottando e nessuno può prevedere dove l’ira del giusto può portare!
17 settembre 2011 di mariapiacaporuscio
Ammiro il tuo ottimismo nel definire “eroica pazienza” l’indolenza di una gran parte del popolo. Purtroppo, l’altra parte di popolo, quella che non vorrebbe, è costretta a sorbirsi lo stato delle cose attuali, che sono quelle che si meritano i primi. Un mio giovane amico mi ha detto «mi sono accorto che l’italiano non ha mai avuto un buon rapporto con lo STATO. Non ha mai capito che anche lui ne fa parte. Sono giovane ma ho quotidianamente molti esempi davanti agli occhi per capire che qui il senso civico è inesistente e se capita che qualcuno ce l’abbia, viene additato dagli altri come pecora nera.»
Che dire, sono convinto anch’io di questo… Come vorrei non esserlo.
Roby condivido la tua amareza, la chiamo pazienza perché la definizione giusta fa male.
condannare berlusconi o salvare l’italia? ne parlo nel mio blog.
http://nonsolonapoli.blogspot.com/2011/09/condannare-berlusconi-o-salvare-litalia.html